Risale ai primi anni '90 la ricerca che Giorgio Riva ha svolto per costruire un software che rappresentasse appropriatamente le sue immagini metamorfiche, e data da allora anche la proficua collaborazione intessuta con l'ingegnere informatico Massimo Bordoli. Già nella mostra del '96 al Museo della Permanente di Milano le pitture in file e le metamorfiche venivano presentate con un primo software, GAR, appositamente costruito (cfr. M.Bordoli, Un impiego spregiudicato del computer, in AA.VV., Giorgio Riva - Plasmare ideando, Milano 1996). I successivi studi filologici di Riva hanno richiesto un software più specifico, Ypsos, grazie al quale nel '99 il Museo Poldi Pezzoli può pubblicare il Cd-Rom Dedicato a Piero, dove il maestro, costruendo immagini molto ampie (oltre i 3000 pixel di lato) e ad altissima risoluzione, opera una sorprendente ricostruzione prospettica e cromatica del Polittico agostiniano di Piero della Francesca.
Per i Cd-Rom Sei lezioni politecniche (1999), Infoplasma - metamorfosi delle immagini (2000) e Al di là dell'opposizione binaria (2002) Riva e Bordoli varano la prima versione di GIOMAX (il nome del programma è una sorta di acrostico dei loro nomi propri), con il quale è ormai pienamente raggiunta la possibilità di dosare micrometricamente le molteplici forme di transizione tra un'immagine e l'altra, con facoltà di accelerare o decelerare a piacere i ritmi di apparizione sullo schermo. Ma siamo negli anni in cui Riva ha già incontrato Francesco Rampichini e con lui sta lavorando a un'opera in cui musica e pittura convergono in un'unica composizione: qui nasce GIOMAX-DIACRON, con il compito di rendere micrometriche anche le dosi di sincronia e di asincronia con cui i movimenti spaziali dei suoni stereofonici e le metamorfosi di immagini ad alta risoluzione dovranno corrispondere a ritmi ed estri di un dialogo ideato e composto "a quattro mani", come appunto dice il titolo dell'opera.