Utilizzando come ispirazione tematica e come canovaccio iconico le sequenze di un precedente lavoro di Giorgio Riva (G. Riva, INFOPLASMA, 2000, Milano), gli autori hanno realizzato una composizione di suoni e immagini dove il «la» è alternativamente dato dalla musica o dalla pittura. Nell'opera confluiscono anche gli studi acusmetrici di Francesco Rampichini sui movimenti virtuali delle fonti sonore nello spazio informatico. I testi in greco antico sono curati da Edi Minguzzi. I dieci quadri in cui si articola l'opera si richiamano ad altrettante idee archetipiche: "eclissi nell'occhio di Omero", "Orfeo", "Fanete", per citarne alcune. In due quadri le musiche si richiamano a brani di Josquin Desprès e di Giovanni Battista Zotti. Il software GIOMAX-DIACRON è stato concepito per questo lavoro da Giorgio Riva e da Massimo Bordoli. L'opera è pubblicata in tre lingue su USB key.